di Davide Bolignano (@luframilia); artwork: copertina dell’album.
Ma senti un po', sei ancora nell'utero del mondo?
Sai, ieri ero partito...ma adesso di colpo sono ancora qua...non capisco. Forse sei tu che mi ci hai portato; è il suono della tua voce che distorce la realtà!
Non lo so, non credo sia colpa mia. Stavo bisbigliando tra me e me, e poi mi sei venuto in mente...e con la coda dell'occhio ti ho visto, stavi ancora sbirciando dal tuo cordone ombelicale il mondo!
Hey, non mi dare del social stalker! Sono certo che in questo esatto momento un po’ tutti dal loro limbo osservano qualcosa...
Senti, vedo una porta socchiusa, se fosse stata serrata, ok, non ti direi più nulla, ma potrebbe esserci ancora una possibilità , perché non ci riprovi?
E se tutto continuasse a collassare di nuovo là fuori? Ieri l'ho visto, ho visto il caos che è cominciato e sto cercando di resistere, di non cedere alla rabbia, non voglio provare a combattere alla cieca ogni buio, non voglio arrendermi proprio ora.
Capisco che fuori c’è la tempesta che confonde la tua testa, ma apri la finestra e inizia a vivere!
Non c’è legge, non c’è un Dio che governa la mia testa, perché dovrei stare a sentire proprio te ora?
Ascoltami, cerca altrove ogni risposta!
Sai, mentre ero là fuori, è stato strano, prima ho nuotato nel vuoto, e non sapevo più distinguere se fosse una sensazione bella o brutta; a un certo punto però, mi sono ritrovato oltre il tempo, oltre questa atmosfera, vedevo la Terra dall'oscurità dello spazio, era lontanissima, sempre più un puntino di luce bluastra, e per un solo attimo mi sono sentito meglio, leggero, come se tutto fosse apposto...
E poi, di colpo, sono stato pervaso da una sensazione terribile, ho sentito che per brillare proprio di quel colore, il pianeta doveva essere pieno di gente triste, di sofferenza, di oceani di lacrime. A un certo punto, un fortissimo vuoto d'aria gravitazionale mi ha trascinato, e sono precipitato su quell'ammasso di rocce e malinconia.
E poi cosa è successo?
Mi sono ritrovato in una piazza in fiamme, c'era un sacco di gente in rivolta, forse c'era la guerra, ho visto scene terrificanti, violenza, ingiustizia, morte, non riuscivo a riconoscere nessuno, perché la gente aveva la bocca e il naso coperti.
Ed è venuto fuori che non solo le persone si stavano facendo del male tra di loro, ma stavano ferendo anche la natura, e qualche specie di qualche ecosistema da qualche parte, per scappare, si era trovata dove non sarebbe dovuta naturalmente essere, e per motivi sconosciuti questo evento aveva generato un nuovo virus mortale, che aveva iniziato a infettare e decimare tutti i popoli.
D'un tratto, mi sono accorto di aver immerso un intero piede in una pozzanghera di sangue. E la cosa più impressionante è che era non di una sola, ma di tante e tante persone: tutto mescolato, che anche se esse stessero compiendo atti di odio e separazione, adesso la loro parte più interiore era invece irrimediabilmente unita, miscelata, è pacifica e giacente per terra.
Con lo stesso ho scritto sul bordo di un marciapiede la frase "Non pulite questo sangue!"
Ed è stato di getto...come se volessi lasciare una testimonianza, un monito imperativo in quel luogo, sperando che il fuoco del futuro non lo bruciasse troppo in fretta.
In quei momenti mi sentivo nel caos artificiale, come se fosse l'ultima notte sulla terra, e nonostante quell'orrore, una sensazione all'improvviso è esplosa, come il poter sentire comunque il tutto, la consapevolezza di essere connesso con esso, in un'overdose di empatia! Ed è stato allora, in quell'emozionale culmine orgasmico, che ho iniziato ha sentire la tua fastidiosa voce e mi sono ritrovato di punto in bianco di nuovo nella mia stanza.
Aspetta! E se tu stessi soltando sognando? E la mia voce ti avesse svegliato?
Mmm no, non può essere così!
La notte prima di iniziare il mio viaggio, stavo chattando, sai quando vivi un momento vero, in cui tutte le energie dell'universo sembrano allineate con te? Proprio quello! I sentimenti cibernetici erano uniti in connessione con il router al posto del cuore, le nostre coscienze pur se separate da chilometri, cavi, fili e vene, erano come degli ologrammi nell'aria e si sfioravano tra di loro.
A quel punto che le ho detto:
"Voglio andare, posso farcela, voglio essere migliore!"
Ed è stato il momento più vero che io abbia mai vissuto. Amico, io ci ho provato, ci ho provato davvero...ed è stato reale sin troppo, dannazione!
Va bene, ma alla fine che importa? Se anche io ti dicessi che tutto quello che hai sentito è un'illusione, non è lo stesso da considerarsi reale e vero, visto che è comunque quello che essenzialmente hai realmente provato?
Non sono mica il fottuto Donnie Darko con le sue allucinazioni e conigli giganti parlanti! Avevo solo deciso di fuggire dall'eclisse, di distruggere tutto il mondo delle paure e andare verso l'apocalisse del cuore! Ma tu mi hai riportato indietro, non dovevi, non dovevi: adesso queste mura, questo limbo, sono una droga troppo comfort, rispetto alle cose spaventose là fuori.
Eremita! Eremita postmoderno! Contraddizione vivente, eterno indeciso, guarda dentro al buio, tra le tue viscere e gli alberi, li vedi?
Che cosa dovrei vedere? Non vedo niente!
Perché non vuoi guardare, guarda meglio, se li cerchi davvero, li vedrai!
Chi?...è difficile tutto questo, pensavo di avercela quasi fatta, ma adesso l'invasione del buio dentro di me sembra ricomninciata, senza valvola di sfogo, i sentimenti sembrano finti e uguali...
Forza, adesso cerca la verità!
Chiudo gli occhi! Non ce la faccio più, voglio scordare l'amore qui, voglio dimenticare la polvere, ma aspetta...cosa sono??
Sembrano come dei f...
Frammenti! Sono dei frammenti di luce, continua a guardarli, non distogliere lo sguardo!
Wow, sono tantissimi, migliaia, si stanno accendendo tutti, brillano di una luce bellissima, sembrano stelle.
Sono sempre rimasti là dentro di te, in qualche momento della tua esistenza, per qualche motivo li avevi dimenticati, e si erano spenti, adesso lasciali brillare di nuovo, fatti guidare, abbi coraggio.In fondo la speranza esiste, tutto è imperfetto: esci e dipingi la tua sfumatura, tra il tuo buio e la tua luce.
Sono pronto, dammi la mano, adesso partiamo lontano da qui.
Davide Bolignano (@luframilia)
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