di Antonio Di Cori e Federica Libano
Artworks: Federica Libano
Una Lampadina
vive con il suo
carattere d’intermittenza.
Per anni ha camminato
sulla sua giovinezza
già forse consumata
nell’età matura,
Per anni si è incendiata
nei suoi abissi,
per anni ha avuto
la forza di essere
folle, languida
malinconica
di energia enorme
di soffi di nuvole
di Eluard e Breton
di Selavy vestita
di esoterismi romantici
di alchimie lunari.
Per anni ha camminato
folle, languida,
malinconica,
accesa- accesa!
come se fosse un sogno
come se fosse energia
alimentata
dal Cielo,
incanto e visione
abisso e stelle,
polvere di mare
sugli specchi del mondo.
“PERDITA’ DI ENERGIA”
Ma poi cosa accadde?
Cosa la rese fragile e assente?
Cosa la portò a nuotare
lontano dal Cielo?
Lampadina si allontanò,
ad un tratto…
confusa come un uomo
confusa come una donna
la sua energia non cessò
ma andava ad incontrare
un vento contrario ed ostile
come se i dadi fossero
divenuti completamente
bianchi: senza numeri,
completamente neri:
senza luce per poterli leggere.
Ma poi cosa accadde?
Cosa la rese fragile
ed assente?
Cosa la portò a nuotare
lontano dal cielo?
“UN UOMO CON LA TUBA SUL CAPO”
Sulla sua strada
spesso incontrava
un uomo con la tuba
lo aveva sognato
lo aveva dipinto
ed incoraggiato
a cogliere i fiori della sua follia
nel paradiso inquieto
dell’animo umano.
Lo aveva ritratto come
un sogno presente
nella sua mente
lo aveva dipinto distratto
mentre passeggiava anch’esso
in un mondo incorporeo
pieno di sangue
“Buongiorno, signor Tuba!”
“Buongiorno, signorina Lampadina!”
Il signor Tuba rispettava Lampadina
come in una favola, dove non si
poteva distinguere chi
fosse il principe, e chi la rosa:
“Ti ricordi gli studi sull’ Alchimia?”
Il Cosmo, il Macrocosmo
i vasi comunicanti le giornate vissute, le giornate sognate.
La signorina Lampadina
guardava incuriosita
quell’uomo incontrato…
perdeva energia, perdeva sorriso
“Cosa la stava rendendo fragile ed assente?”
Perdeva energia, perdeva sorriso
e mentre si allontanava dall’ abisso
si allontanava anche dal Cielo
che le aveva dato nutrimento,
nei suoi anni di
estetiche danze.
“NOTTURNO ED ECLISSI”
Il Tempo che lucido
travalica il tempo,
il Cielo che violento
lascia le creature alle loro fughe.
Lampadina che perde la
sua energia- il suo lampo di curiosità
il suo volto di serena sfida (Che cosa accade?)
un nuovo dipinto si pone
davanti a lei e all’ uomo tuba
che la vede piangere:
un acrilico intenso di nebbia
un cruento magma di
porpora accesa
evidente traccia di
quel vento contrario,
il segno indelebile,
il ritratto denso di
una maturità disperata.
“Perché non respira la mia Lampadina?”
“Mi piacerebbe galantemente prendermene cura,
farla respirare, farla di nuovo nutrire da quel Cielo che l’aveva alimentata
qualche tempo fa. Cercherò nell’animo che qualcuno mi disegnò,la giusta
forza per renderla di nuovo polvere di mare, danzante sugli specchi del mondo.”
Ripeteva a se stesso l’uomo-tuba.
“IL TEMPIO DI ORO E DI ARGENTO”
La verità delľ uomo tuba
era quella nascosta e segreta
che lo aveva portato a
rimembrare l’accesso al
TEMPIO D’ORO E DI ARGENTO
“Li dove l’oro e l’argento si fondono, lì dove prevale la sintesi
e la coerenza. Lì dove si schiude l’ingresso all’uomo travagliato
dal dolore ,lì , soltanto lì, appare il tempio dell’ Eterno sogno.
In quel tempio è impossibile tremare, ed ogni lacrima, anche la
più sanguinaria, si trasforma in ali dai cromatismi leggendari.
“Ti ricordi gli studi sull’ Alchimia?” Le tempere, i miei occhi, il mio Amore.
La verità delľ uomo tuba
era quella nascosta e segreta
di un uomo moderno
con il gusto delľ antico.
La verità che Lampadina
aveva smarrito per timore
era quella di essere una donna moderna
con il gusto dell’ antico,
una donna che doveva
percorrere la strada per
arrivare al tempio,
per condividere la Verità
che entrambi custodivano
nell’animo, per restituire la Vita
per trasformare le lacrime in ali
dai cromatismi leggendari.
“DI NUOVO UN SOGNO”
L’uomo tuba volle spiegare
il senso di questa storia
Il senso di quest’ultimo
suo sogno:
una storia raccontata
una storia che ti dia linfa
in ogni tua foglia
una storia improvvisata
come corda strimpellata
chiamata vita
una storia già sognata
che continuerà ad
essere alimentata ,
una storia incontrata
che nessuna lacrima t’impedirà
di riconoscere e di assaporare
una storia che è un richiamo
per regalarti equilibrio ogni volta
che lo starai perdendo
perché in quel secondo…
in quel secondo, in cui sarai
incapace di trasformare una
lacrima in un cromatismo
leggendario IN QUEL SECONDO
io sarò lì a riceverti
galantemente dinanzi
al tempio di oro e argento,
pronto a regalarti un sorriso
come se fossi un tuo personaggio
ti raccoglierò un fiore
dal paradiso inquieto
dell’animo umano,
per farlo illuminare al contatto
con la tua mano
ti renderò polvere di mare
appena lo starai dimenticando
“Ti ricordi gli studi sull’ Alchimia?”
Se ti farai trovare
splenderemo insieme,
sul nostro nuovo sogno.
Antonio di Cori (@antoniodicor)
Federica Libano (@federicalibano)