Foto: Silvio Iammarino (@glauco)
di Irid Qesja
Tra passi incerti, il fragore di onde che mano a mano si alzano sempre più non sembra essere altro se non un sottofondo minaccioso che risalta la paura e il senso di solitudine. Voltando le spalle all’abisso, sono di nuovo nel guado, chiusa in me stessa, mentre traggo respiri profondi per ricercare la calma.
Tuttavia l’impazienza mi è amica e in un nuovo tentativo colgo nel suono delle stesse onde allettanti note di vivacità. Come il dileguarsi attorno a me della superficie dell’acqua al mio avanzare sempre più deciso, allo stesso modo sento il mio coraggio spandersi, mentre la presenza inaspettata di sfumature dalle forme e dai colori unici al mondo, che riflette la superficie limpida dell’abisso, offre un misterioso invito dal fascino particolare.
Irid Qesja (@kristelhyds)