di Marika Lippelli
Foto: Marika Lippelli
È questo che voglio raccontare: il ruolo che questa finestra aveva durante la quarantena. Si affaccia sul vuoto, alberi e rovi non fanno vedere la fine del burrone,
in cui invece sembra esserci un altro mondo: volpi e lepri, cinghiali che grugniscono e cani che abbaiano, ecco descritti i suoni che contornano le mie notti.
La cosa che amo di più di solito è ascoltare i rumori e sentire gli odori delle antiche stradine del mio paese, di notte, quando tutti dormono e camminare per i “vicoli” è come fare un viaggio nel tempo. La quarantena, però, mi ha privato di questi viaggi e ora tutto ciò che mi ritrovo è la mia finestra: un fascio di luce che divide la mia camera in due metà esatte. Da quella finestra, in lontananza, si nota uno spettacolo che ho sempre amato: il mare. Appare come una linea di pastello, resa più scura dalla mano inesperta di un bambino, che divide l’azzurro del cielo dal verde delle colline. Continuando si vede il golfo de Le Castella che, essendo molto distante, è veramente raro che si riesca a vedere da qui, ma ciò mi ha sempre fatto sentire speciale e al contempo triste da bambina, come se avessi la chiave di un tesoro di cui non potessero godere tutti. Tuttavia da lì, ove il golfo si chiude, è lì che comincia la magia: la linea dell’orizzonte comincia a sollevarsi, cambiano i colori e cominciano ad intravedersi delle montagne sempre più alte.
I monti della Sila, visti da lontano, appaiono uniti al mare da un’unica linea. Si ergono lì, maestosi, sempre più in alto. Ora l’azzurro del cielo è diviso dalle ombre delle rocce, mentre le guglie si illuminano delle luci del primo sole ogni mattina. Da sud-est a nord-est, in pochi centimetri di cielo, nasce una linea retta che delinea il mare, diventando morbida quando vi sono colline da disegnare e poi, ad un tratto, come un quadro dipinto da due artisti diversi, le linee diventano segmentate e decise, sempre più spigolose e con misure sempre più varie. Per gli spettacoli che offre il cielo, invece,
con le sue sfumature e miliardi di colori che si uniscono in uno spettacolo stupefacente, non spendo parole, perché non sarebbero all’altezza.
Cercherò di far trasparire, attraverso una foto, un minimo della bellezza che mi si mostra davanti al mattino. Avere tanta bellezza in un’unica finestra mi rende speranzosa e serena, mentre mi lascio cullare dall’immaginazione.
“E l’affogar m’è dolce”…in questo cielo!
Marika Lippelli