“Cani che portano a passeggio le paure dell’uomo…”

lavatrice, graffiti

di Alberto Azzara (@ lecosechevedi)

Foto: Alberto Azzara

Alberto Azzara, per gli amici Azzo, ha 27 anni ed è di Reggiolo, in Emilia-Romagna. Ci manda un “flusso di quarantena”, cui allega anche una foto analogica con attitudine punk e un retrogusto anni ’90. Il suo pezzo, più che una riflessione, si può definire un “flusso libero di quarantena”. La sua penna è a tratti arrabbiata, a tratti poetica, ti spinge a riflettere e poi a sorridere. Tra i suoi pensieri e il foglio bianco non c’è alcun filtro e forse è questo il bello…si mette a nudo e ci porta a riflettere con lui:

Era una quarantena o una disintossicazione forzata dalle dipendenze, dalle droghe, dal passato che ritorna, dal non essere abbastanza, dall’essere troppo, dal sesso, dagli amori sbagliati e quelli fin troppo giusti, dalla famiglia, dai pensieri procrastinati che riaffiorano – delinquenti che scontano pene che altrimenti non avrebbero mai scontato ma in carceri di lusso – tossici che non hanno più un mezzo di evasione, lacerati dalla realtà.
Chi preferirebbe i domiciliari ma non ha un domicilio che i farmacisti sono gli unici pusher ancora in attività ma costano caro – chi si sente in gabbia perché ha troppa libertà e non sa decidere, chi non può scegliere dove stare – chi ha paura di sprecare il tempo – chi il tempo non l’ha mai avuto e non ce l’ha nemmeno ora, che il mondo si ferma ma non l’economia che chiede senza dare – chi non ha mai avuto niente e ora ha ancora meno, chi può respirare dal balcone.
Il sesso è un privilegio o un miraggio, un’ossessione, una fantasia, una disgrazia, una costrizione da cui non puoi più evadere – la morte è un numero, priva di vita, di nome, di volto, di età, di sesso, di sentimento, di lacrime, di ricordo.

Priva dell’ultimo saluto.
Chi grida speranza dal balcone a sé stesso prima che agli altri – finestre affollate, finestre sbarrate, luci accese senza alcun volto, volti accessi, volti senza luce – tetti frequentati, strade vuote, autobus che traghettano anime perse al Purgatorio – cani che portano a passeggio le paure dell’uomo. Animali che si riprendono gli spazi – che il mondo si è vendicato dei continui soprusi e abusi
– “pagherete tutto e lo pagherete caro” – maledetti, assassini, consumisti, egoisti solidali, sciacalli, irrispettosi, ladri, infami – lessate nelle vostre vasche come ippopotami.
Autostrade deserte, pensieri affollati, file distanziate aumentano la percezione dello spazio, il tempo cambia frequenze quotidianamente – che passi gli anni a scappare da una routine e ti ritrovi a cercarne una per non impazzire e cadere nella follia che ti abbraccia e ti cattura e ti aiuta e ti stuzzica e ti soffoca – che andrà tutto bene e torneremo a dire che la vita è una merda perché nel presente non ci sappiamo stare e speriamo in un futuro che è già arrivato e stiamo rovinando anche quello – conoscere il passato per commettere gli stessi errori nel presente. Che ti manca tutto e non ti manca niente se puoi stare bene facendo a meno di tutto.

Alberto Azzara (@lecosechevedi)

E forse è proprio vero che, alla fine, stiamo bene anche facendo a meno di tutto. Grazie Alberto.

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Anna Toscano

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