“Come Giona…”

di Giada Floris @trionfoavolte; illustrations by Rovina Cai


Io vorrei che una balena ci mangiasse
e come giona rimanere soli
nel buio a guardarci
seduti in fondo alla sua pancia
con le gambe incrociate
nello stomaco arredarci una stanza
saperci nuovi senza paura
tra questi prati di tempesta
tra questi traslochi di bonaccia

io vorrei solo viverti sotto a un fungo
e che fossimo piccoli come folletti
ascoltare lo sbalzo della pioggia
le castagne l'autunno e i nuovi venti
il liquore vero antropico dei petti stretti

e d'un tratto saremmo nervi
saremmo denti da morderci il mondo
saremmo spighe di grano e cornamuse
a soffiare dentro ai campi del cosmo
saremmo pancia, saremmo ventre
puntini di nebbia e sole
nel mezzo del bosco
saremmo insieme
trecce di gole e radici di mani
saremmo insieme
e sarebbe tutto al proprio posto.


Giada Floris @trionfoavolte

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