di Mattia Cappellazzo @ilpoetasmarrito; artwork: @mariolondonoart.
“Ti eri innamorato, vero?"
Lui chinò lo sguardo e sospirò
"Cosa vuoi che ti dica? Ti racconto di quanto io mi sentissi un naufrago in cerca di colmare la solitudine, o di come lei fosse per i miei occhi un miraggio tangibile, non realtà, ma un dono del destino che potevo assaporare e vivere, ma comunque lontano."
Prese l'ultima sigaretta e, mentre la fumava, fra una boccata e l'altra, guardava il cielo, come fosse in cerca anche lui di una risposta.
"Potrei davvero raccontarti di tutto,
le giornate passate insieme, le attenzioni dedicate o il semplice sorriso che le faceva visita come un vecchio amico, quell'amico non sempre presente, ma costantemente in viaggio nei suoi ricordi, ma preferisco i dettagli, quei piccoli momenti o gesti che le ho dedicato, non per amore, ma per gratitudine della sua sola presenza."
Spense la sigaretta,
schiacciandola con forza sul posacenere, poi si alzò,
prese una birra e iniziò a bere.
"E comunque, come tutti i miraggi, mi ha lasciato a bocca asciutta, ma credimi, un miraggio così lo seguirei ancora mille volte, fino a morire. Lo so ti sembra stupido, ma l'amore non ha una logica, ti colpisce, e non capisci più nulla, ma è giusto così.”
Mattia Cappellazzo
@il.poeta_smarrito
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