“E il tuo sospiro invadeva le forme…”

di Luisanna Ciuti @luisellen; raccontARTE: ll bar delle Folies-Bergère (Un bar aux Folies Bergère), Édouard Manet, 1881-1882.

 

“La femme”

guarda me

spettro

con occhio perso

dalla nostalgia

e spento sguardo

nell’alienazione.

Distante.

Con la nuca osserva

la vita

riflessa

e si spalanca

dinanzi e alle spalle

la vertigine di gonne.

 

“Si vous me proposez des fleurs

J’accepterais

que si elles sont cultivés

par des mains à la peau rude

Comme celles de ceux qui aiment la terre

et ne me tendez pas vos lèvres

avec vos yeux entrouverts

parce que je vais les garder gands ouverts”

 

Ma il sassofono suonava

e si perdeva

tra le molecole

d’aria

il sussurro degli astri

nel fragore  nascosti

il suo volto

i bicchieri

i dipinti.

Infinite possibilità d’esistenza

e d’amore

vibravano fra le pareti

del Folies Bergère.

 

E lo scrosciare

dell’acqua stette…

E lo scrosciare

dell’acqua stette

come sospeso

e le gonne filtravano il buio

e il tuo sospiro

invadeva le forme

e i contorni

e sentenziava stanco:

Sopite,

una sera,

se uno solo sospira-

Uno solo affacciato

alla sbarra di

ferro.

Raschiava

le unghie in lamento

e il rumore del

ferro

rodeva.

S’arrestava, rodeva

s’arrestava

a raccogliere

tratti

di vento.

 

Luisanna Ciuti @luisellen

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