di Matilda Balboni (@mifirmomet);
foto: Emiliano Frenquelli (@emilianofrenquelli).
Abbracciarsi fa bene
(una sera pt.1)
A cucchiaio,
dove punta il sifone
perché di fuori non si può
e fa freddo,
i miei piedi scavano
tra le sue gambe.
E a meno dieci
la tana non demorde,
ma riserva con premura
quel prezioso calore
destinato
ad un solo abbraccio.
Battiti
(una sera pt.2)
Mi addormento contorta
in uno spazio che non ci conta.
Assieme è troppo
e ne avanza di pelle nuda.
Col viso nascosto
sotto l’incavo del suo collo,
petto e petto s’incontrano.
E suonano assieme
i corpi nel silenzio,
la stesso eco
di tutte queste sere.
Ancora
(una sera pt.3)
Mi sveglia una premura
che poggia sulla fronte,
mi sussurra che “è tardi”
anche se non è ancora ora…
Perché lo sa che c’è bisogno
di tempo,
per accettare l’assenza.
E dolcemente mi avvia
ad un vuoto provvisorio.
E dietro il portone
prima di entrare nella notte,
promette il suo ancora,
premendo le labbra
dove sa che le aspetto.
Matilda Balboni (@mifirmomet)