Gallicianò è il nome di un piccolo borgo dell’area grecanica della Calabria, uno dei cosiddetti “paesi fantasma” pieni di roccia, tradizione e bellezza, che parlano ancora il greco calabro e riescono a farti sentire sospeso nel tempo – in un eterno, meraviglioso passato.-
Qui, tra la vista mozzafiato su una città che sembra fluttuare e specchi di acqua su tetti improvvisati, sorge un piccolo teatro greco, che invita a guardare il sole, il cielo calabrese e movimenti veloci delle nuvole che fuggono chissà̀ cosa; poi lascia accarezzare con lo sguardo le montagne e insieme anche il mare, sentire l’acqua scorrere e vedere la vita come era un tempo.
In questo teatro, nessuno spettacolo viene inscenato, se non quello della natura.In questo teatro non c’è bisogno di attori perché́ la natura ha fatto già̀ abbastanza.
E proprio lì, poco prima della piccolissima chiesa ortodossa, piena di storie di santi e candele accese, c’è un atto d’amore che non ha bisogno di essere lucente. La natura lo approva e lo accoglie, fa suonare la sua canzone, quando tirano i venti del sud. Incastonata nella pietra, si trova una poesia “che suona quando soffia il vento”, scritta e scolpita in lingua grecanica…:«Sole, che percorri
tutto il cosmo
da levante a ponente vai
chi io amo, tu lo vedi
guardalo e dimmi se ti sorride.»
Per alcuni cenni storici sul dialetto calabro, cliccate qui. Altrimenti, venite a scoprire di persona le meraviglie della Calabria grecanica.