di Irid Qesja
Non dovrei avere paura dell’abisso, poiché è troppo profondo per essere giudicato. Perché stare sulla sponda o nel guado dove difficilmente qualcosa accade, continuando a stemperare troppo lentamente l’immaginazione che sta per svanire, con nient’altro come compagnia se non la mia insoddisfatta curiosità di ciò che potrei trovare o sperimentare al di là dell’orizzonte del mio campo visivo?
Irid Qesja (@kristelhyds)