“Poesie fatte di carne…”

occhiali cielo

Poesie fatte di carne

di Giulia Massarelli

Artwork: Filippo Toscano

Ci scrive Giulia Massarelli, 23 anni, da Firenze. Studia “Teoria della comunicazione” e sta svolgendo una tesi sulla scrittura a mano. Ci invia un elaborato molto particolare che parla dello stesso atto della scrittura e del fare poesia, del tradurre il caos in parole…:

Scivoleranno dalle mani tutte le cose conosciute, ci spingeremo verso luoghi inesplorati con la faccia coperta e la paura che urla. Sapremo restare uomini? Uomini in un’umanità bella perché fragile, bella proprio nelle sue crepe. È in quelle lacrime amare, in quel bruciore delle nostre ferite e in quel rumore assordante che si nasconde l’essenza del nostro essere uomini. Nella capacità di reinventare, ricucire, nella tenacia testarda delle nostre credenze e sogni, è lì che dobbiamo nasconderci e che dobbiamo tornare a prenderci. Ci troveremo impauriti e stanchi, con la polvere sul volto e sul cuore. Ma ci ritroveremo e dovremmo scegliere che mondo ricostruire, quali ricordi spolverare e quali distruggere, quale futuro progettare, per quale sogno sudare, se continuare a non vedere e abbassare la testa, se continuare o stravolgere. Ammassare alla rinfusa ciò che c’è, ciò che rimane o inventare, stupire, rivoluzionare. Non siamo soli, non siamo deboli, siamo pieni di errori e di contraddizioni ma non siamo sbagliati perché quegli errori sono trampolini e non precipizi. In equilibrio nel disequilibrio perenne abbiamo imparato a camminare. In questi giorni chiusi nelle quattro mura delle nostre case alla ricerca di una Primavera che faccia fiorire non solo i parchi e i giardini delle nostre città ma anche noi, è la capacità di vedere nelle ginocchia sbucciate un moltiplicatore di forza che dobbiamo imparare, è la capacità di fare del dolore un paio di occhiali per guardare il mondo in maniera diversa che dobbiamo cercare. Forse guariranno le nostre città ferme e vuote dalle ferite che gli abbiamo fatto. In questo silenzio in cui alcuni si ritrovano e altri si perdono impareremo a capire che non c’è complessità più bella di questo nostro essere uomini sconnessi e pieni di immaginazione che non è ponte tra mente e realtà ma tornado che rimescola tutto il conosciuto e fa uscire poesia. Ecco, ecco cosiamo siamo: poesia. Come la intendevano i greci: l’arte del fare. Ritorneremo a fare? A trasformare quel caos disconnesso di trame che siamo in un capolavoro. Impareremo a districare i fili, ad amare da lontano, ad avere la pazienza di capire due occhi dietro quella mascherina che ci rende tutti nemici, impareremo un ritmo diverso, impareremo che niente è scontato, impareremo a guardarci davvero? Siamo rime imperfette che noi stessi scriviamo, metafonie tra dolore e passione, sineddoche dalle mille emozioni e sfumature, metafore di conosciuto e sconosciuto. Poesie in giro per il mondo poesie fatte di carne e di idee, di progetti e di acqua. Poesia si scoprirebbe l’uomo se solo si guardasse pulendo gli occhi dalla cenere.

Giulia Massarelli (@giuliamassarelli)

Nel messaggio, Giulia aggiunge che quello che scrive deriva anche dalla sua esperienza personale e lei stessa non demonizza il dolore e le difficoltà ma li vede “come un paio di occhiali che le hanno insegnato a guardare il mondo in modo diverso”. Grazie Giulia!

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Anna Toscano

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