di Gresia Agosta @gresiaagosta;
artwork: @robohtman
Ai piedi dello scoglio.
L’abisso. Le tenebre, poi luce effimera, poi ancora tenebre.
Abbiamo nuotato; lunghe bracciate, forza, coraggio, ma abbiam finito per prendere acqua... abbiamo tirato su la testa, attimi di respiro e di nuovo: “Via! Via! Via!”
Lunghe bracciate, tremori, forza, resistenza e di nuovo acqua, tanta acqua, e ora? “Allora ancora più forza, ancora più coraggio”.
Siamo ripartiti tante volte, ma tu, scoglio rimanevi lontano.
Ti sei avvicinato, scoglio. Non ti abbiamo mai temuto, ma ardentemente desiderato. Siamo qui, scoglio, al tuo cospetto. “Allora? Saliamo, ci stai?”.
Siamo in cima. Aaaah! Che bella la vista!
Vediamo il mare, ma da un’altra prospettiva. Siamo in alto, voliamo basso ma siamo in alto!
È l’Alba. Di un nuovo giorno. Di una nuova vita. Ti è mai successo di vivere una vita nuova? No, se non hai conosciuto le tenebre, puoi solo, forse, lontanamente immaginare cosa significhi un’alba nuova.
Scoglio, siamo stati ai tuoi piedi ma i nostri occhi avevano brama di conoscere un sole nuovo e questo sole, stava al di là di te.
Quindi adesso, perdonaci, Scoglio, che i nostri cuori han brama di vivere! Lontano da te e vicini al sole, ma grazie perché la voglia di oltrepassarti ha messo fuori il meglio di noi. Grazie perché non sapevamo di poter vincere le tempeste e invece, abbiamo vinto anche le tenebre!
È l’Alba.
Gresia Agosta