“Ricordati sempre di chi è il sogno…”
“Nostro.”
Una mano leggera gli accarezzava la nuca, un sospiro vicino all’orecchio, un calore umido sul collo. Il sangue fluiva lontano dalla testa. Stava ricominciando, ma non poteva ammettere che non fosse così spaventoso, non più. Che consistenza hanno i fantasmi? Un’aria densa? Un campo magnetico? Sentire sulla pelle gli effetti del tatto, senza poterlo così definire…
La nostra pelle è un po’ stanca… come la mente, affollata di volti, ripiena di suoni e di cose. Deve essere difficile contenere tutto. La tua pelle è un lenzuolo bianco, che copre un’infinità di mondi, vicoli, stradine… minuscole arterie che corrono frettolose.
Durante la camminata anche Samantha si rese conto che la pandemia l’aveva resa molto più emotiva e sensibile, capace di ascoltare attivamente e di captare le emozioni altrui, come se le stesse vivendo sulla sua pelle. Va tutto bene, pensò, disperdendo lo sguardo in direzione del tramonto che tingeva il fiume d’arancio, si cambia.
Diventa possibile riscoprire in sé il coraggio di vivere, di assaporare la folle cruda magica terrificante e trasformativa, evolutiva esperienza di rischiare. Diventa possibile attraversare il dolore della vita; trovare la magia per trasformarlo. La chiave è la connessione – tra le persone, con sé stessi, con il momento presente e con il suolo stesso che hai sotto i piedi. Sono i rapporti umani che salveranno il mondo. Ma, per farlo, devi capire chi è che sogna.
Sentì la malinconia inghiottirlo. Si sentì come sgombro di ogni viscera del suo corpo. Un rumore continuo, monotono, infinito, lo trafisse.
Suzie dopo una ELLE si arricchiva di note speziate, malinconiche ma forti; decisamente gradevoli. Impotente di fronte all'empatia di Suzie sfruttava le sue onde MPA compensandola in valuta alcolica al Notturno, un locale metallaro in periferia. Era un affare: lei beveva tre birre medie e Suzie faticava a reggere una blanche piccola. Ripagava il debito restando in attivo: massimo guadagno col minimo sforzo; d’altro canto, lei aiutava Suzie ad uscire dallo stato di torpore indotto dalla ELLE prima che qualcun'altrə potesse notarla, creando scalpore. "Dovresti prenderti una pausa prima di crollare per un burnout."
Le strade strette, i ripidi saliscendi, quel verde incontaminato gli ricordano le parole del suo amore “Questo è un paradiso; voglio restare qui per sempre.”
"Chi è che sogna?" "Il sognatore. La sognatrice." "E chi sta sognando?" "Me."
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Copertina a cura di Filippo Toscano
@itosco.